Intolleranze Alimentari

INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le intolleranze alimentari si distinguono principalmente dalle allergie, in quanto nelle intolleranze non è previsto il coinvolgimento immediato e massiccio da parte del sistema immunitario. Le intolleranze alimentari sono legate all’incapacità del nostro corpo di digerire e assimilare alcuni componenti degli alimenti oppure sono dovute a fenomeni infiammatori dell’organismo provocati dal cibo. Spesso le intolleranze alimentari possono causare sintomi a livello dello stomaco o dell’intestino, difficoltà di digestione, mal di testa, stanchezza immotivata.

Le intolleranze alimentari possono svilupparsi verso quasi tutti gli alimenti se consumati quotidianamente e per lungo tempo. I più comuni alimenti che causano intolleranze sono:

  • LATTE VACCINO
  • LATTICINI E DERIVATI
  • LATTOSIO
  • FRUMENTO
  • CARNI ROSSE (MANZO, SUINO)
  • UOVA
  • MELA
  • BANANA
  • LIEVITI
  • LATTUGA
  • POMODORO
  • CAFFÈ

I sintomi più comuni a livello gastrointestinale sono:

  • colite, (gonfiori addominali, diarrea, stipsi, aerofagia, flatulenza);
  • gastrite (difficoltà digestive, eruttazioni, bruciori, reflussi acidi).

I sintomi più comuni a livello extra intestinale sono:

  • pelle (acne, dermatiti, eczemi, pruriti);
  • apparato respiratorio (raffreddori, faringiti, otiti, bronchiti);
  • apparato genito-urinario (cistiti, vaginiti);
  • sistema nervoso (cefalee, emicranie);
  • sistema osteoarticolare-muscolare (dolori articolari e muscolari);
  • metabolico (obesità, cellulite).

INDAGINI AD AMPIO SPETTRO

Nel nostro laboratorio è possibile eseguire indagini ad ampio spettro: una valutazione rapida ma specifica, tramite la metodica dei microarrays, di molteplici molecole che possono causare i fastidiosi sintomi delle intolleranze.

DETTAGLIO DEI 184 ALIMENTI INDAGATI:

Acciuga, aglio, agnello, albicocca, alloro, anacardi, ananas, anatra, anice, anguilla, arachidi, arancia, aringa, asiago, asparago, astice, avena, avocado, baccalà, banana, basilico, bietola, branzino, broccoli, cacao, cachi, caffè, calamaro, camomilla, cannella, capperi, carciofo, carota, castagna, cavallo, cavolfiore, cavolini di bruxelles, ceci, cetriolo, chiodi di garofano, cicoria, ciliegia, cinghiale, cipolla, cocco, cocomero, coda di rospo, coniglio, coriandolo, cozza, crescione, cumino, dattero, emmental, erba, cipollina, fagiano, fagiolini, fagiolo, farro, fava, fico, fico d’india, finocchio, formaggio fuso, fragola, funghi champignon, funghi porcini, gambero, gorgonzola, grana padano, granchio, grano duro, grano saraceno, grano tenero, halibut, indivia, kamut, kiwi, lampone, latte di capra, latte di mucca, latte di pecora, lattuga, lenticchie, lepre, lievito di birra, limone, liquirizia, lupini, luppolo, maggiorana, maiale, mais, malto d’orzo, mandarino, mandorla, mango, manzo, mela, melanzana, melograno, melone, menta, merluzzo, miele, mirtillo, mora, mozzarella, mozzarella di bufala, nocciola, noce, noce del brasile, noce moscata, oca, oliva, orata, origano, ortica, orzo, papaja, paprica, parmigiano reggiano, patata, pecorino, peperoncino, pepe nero, peperoni, pera, pesca, pinoli, piselli, pistacchio, platessa, pollo, polpo, pomodoro, pompelmo, porro, prezzemolo, prugna, quaglia, rafano, rapa, ravanello, ribes, ricotta, riso, rombo, rosmarino, rucola, salmone, salvia, sardine, scarola, sedano, segale, seme di girasole, seme di lino,  seme di zucca, senape, seppia, sesamo, sgombro, sogliola, soia, spinaci, tacchino, tapioca, the, the verde, tiglio, timo,  tonno, trota, uovo, uva bianca, uva rossa, verze, vaniglia, vitello, vongole, zenzero, zucca, zucchina

DETTAGLIO DEI 120 ALIMENTI INDAGATI:

Agnello, albicocca, alice, amaranto, anacardi, ananas, arachidi, aragosta, arancia, aringa, asparago, avocado, basilico, broccoli, cacao, caffè, calamaro, canocchie, cannella, cannolicchi, capasanta, capriolo, cavolfiore, cavolini di bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo nero, ceci, cedro, chiodi di garofano, cicoria, ciliegia, cinghiale, cipolla, coniglio, cozza, fagiano, fagiolo, farro, finocchio, fragola, funghi, fruttosio, gambero, girasole, grano, grano saraceno, kiwi, lampone, latte di capra, latte vaccino, latte di pecora, lattuga, lenticchie, lievito di birra, lievito chimico, limone, maiale, mais, malto d’orzo, mandarino, mandorla, mango, mapo, manzo, mela, melanzana, melone, merluzzo, miele, mirtillo, mora, noce, noce moscata, oliva, origano, orzo, ostriche, papaja, patata, pepe, peperoni, pera, pesca, piselli, pollo, polpo, pomodoro, pompelmo, prugna, quaglia, quinoa, ribes, rosmarino, salmone, salvia, scampi, sedano, segale, seppia, sesamo, sgombro, sogliola, soia, spinaci, succo d’acero, suro, tacchino, tapioca, the, tonno, trota, uovo, uva, verze, vongole, vongole veraci, zucchero bianco, zucchero di canna, zucchina

DETTAGLIO DEI 60 ALIMENTI INDAGATI:

Agnello, albicocca, arachidi, arancia, asparago, banana, cacao, caffè, calamaro, cavolfiore,  carota,  cicoria,  cipolla, coniglio, fagiolo, farro, fragola, funghi, gambero, grano, kiwi, latte di capra, latte vaccino, latte di pecora, lattuga, lievito di birra, lievito chimico, limone, maiale, mais, mandorla, manzo, mela, melanzana, merluzzo, miele, noce, oliva, orzo, patata, peperoni, pera, pesca, piselli, pollo, polpo, pomodoro, prugna, riso, salmone, sedano, seppia, sogliola, soia, spinaci, tacchino, the, tonno, uovo, uva, zucchero bianco, zucchina

INDAGINI MIRATE

Qualora ci sia già una diagnosi e/o il sospetto clinico è più mirato, allora si potrà scegliere l’esame specifico.

Secondo l’EuropeanFood Information Council, la celiachia è nota anche come intolleranza al glutine. Il test più semplice per diagnosticare la celiachia è un’analisi del sangue: Anticorpi anti transglutsminasiIgA, Anticorpi anti transglutaminasiIgG, Anticorpi antigliadina IgA ed Anticorpi antigliadina IgG ed il test intolleranza al glutine.

In alcuni casi ci si potrebbe accorgere di non essere celiaci ma di risultare comunque molto sensibili al glutine. Sia in caso di celiachia che di sensibilità al glutine il suggerimento è di seguire con attenzione i consigli del proprio medico poichè sappiamo che nella celiachia l’esposizione al glutine causa una reazione infiammatoria dell’intestino.

La malattia celiaca ha una componente immunogenetica: in media, nei soggetti europei affetti, è presente l’eterodimero DQ2 (nel 90% dei casi) o DQ8 (nel 5-10% dei casi), codificati dal sistema HLA di classe II. Per circa il 99% dei casi, chi non presenta tali varianti non è predisposto alla patologia, mentre gli individui con questi assetti vengono definiti suscettibili. I peptidi derivati dal glutine, particolarmente ricchi di glutammina, sono eccellenti substrati per l’enzima tTG (transglutaminasi tissutale), che hanno una maggiore affinità per le molecole HLA-DQ2 ed HLA- DQ8.

Il test diagnostico “gold standard” consiste nell’esecuzione di un biopsia dell’intestino tenue allo scopo di accertare lo stato della mucosa. La diagnosi di celiachia viene effettuata anche con alcuni test sierologici non invasivi che consentono di escludere o confermare il sospetto sulla base dei sintomi. Questi test consistono nella ricerca di alcuni anticorpi specifici (isotipo IgA) anti-gliadina (AGA), anti-endomiso (EMA) e anti-transglutaminasi (tTG). Oltre all’esame istologico e ai test sierologici, è utile procedere alla ricerca degli alleli di suscettibilità alla celiachia; infatti almeno il 99% dei celiaci hanno i marcatori DQ2-DQ8, contro il 30% circa della popolazione generale. L’ eterodimero DQ2 è codificato dagli alleli: DQA1*0501-DQB1*0201 in linkage con DRB1*0301 e DQA1*0201-DQB1*0202 in linkage con DRB1*07, mentre l’eterodimero DQ8 è codificato dagli alleli DQA1*03-DQB1*0302 in linkage con DRB1*04. La determinazione dell’aplotipo HLA-DQ2/DQ8 riveste un ruolo fondamentale sopratutto nei familiari di primo grado dei soggetti celiaci per escludere completamente i soggetti a rischio.

CHE ESAMI PROPONE IL LABORATORIO DELLA FRIULI CORAM?

Utili per fare uno screening che può aiutare ad individuare un soggetto che, rispetto ad altri, può presentare più facilmente il rischio di sviluppare allergia o avere un’allergia conclamata. In particolare i test utili in questo senso sono:

  • ESAME EMOCROMOCITOMETRICO: questo esame permette di valutare diversi parametri di interesse ematologico, ma in particolare, nel caso delle allergie, è molto utile soffermarsi su una popolazione di leucociti (o globuli bianchi: cellule con la funzione fisiologica di proteggere il nostro organismo) definiti EOSINOFILI. Tali cellule tendono ad aumentare nei soggetti con allergia, soprattutto nella fase acuta, e tendono a promuovere la sintomatologia di questa malattia.
  • IMMUNOGLOBULINE DI CLASSE E (IgE): le immunoglobuline sono delle proteine prodotte dal nostro organismo che hanno la funzione di proteggerci dalle infezioni e non solo. Una classe di queste immunoglobuline definite IgE aumentano nei soggetti allergici e sono le principali responsabili, a seguito dell’interazione con alcune cellule del nostro organismo, del riconoscimento degli allergeni e delle manifestazioni cliniche dell’allergia.

L’esame emocromocitometrico e il dosaggio delle IgE totali rappresentano dei test utili ma bisogna considerare che non sempre risultano alterati nei pazienti con allergie. Da questo punto di vista sono i test che possiamo definire “specifici”, quelli più utili al fine di individuare una possibile allergia verso una molecola.

Sono dei test che permettono di dosare nei campioni di sangue la presenza delle IgE, ma a differenza del dosaggio delle IgE totali descritto in precedenza, questi test permettono di andare a dosare la concentrazione delle IgE prodotte dall’organismo del paziente verso uno specifico allergene. Pertanto l’informazione che otterrà il paziente sarà se è allergico oppure no a una specifica sostanza nonché “quanto” è allergico alla sostanza. Attualmente il Laboratorio della Friuli Coram propone due differenti tipologie di test che verranno approfondite di seguito:

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